Rudolf Joseph Lorenz Steiner (Murakirály, 1861 – Dornach, 1925) «Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa»

Teosofo austriaco, esoterista, fondatore dell'antroposofia, dottrina di derivazione teosofica che concepisce la realtà universale come una manifestazione spirituale in continua evoluzione, che può essere osservata e compresa mediante l'osservazione animica e studiata, nella sua unità col mondo fisico, mediante la cosiddetta "scienza dello spirito" o antroposofia. Oggi è noto prevalentemente per la pedagogia Waldorf, per una medicina alternativa (la medicina antroposofica), e per l'agricoltura biodinamica. La pedagogia Waldorf o steineriana è un approccio educativo su base spirituale ed esoterica, sviluppato a partire dal 1919 su indicazioni di Rudolf Steiner, che ricopre l’arco di età che va dal pre-asilo fino ai diciotto anni. Si basa su alcuni principi educativi: antropologia evolutiva, importanza delle materie artistiche, amore per la natura, intelligenza manuale, imparare per immagini, il ruolo delle fiabe, pedagogia curativa, emulazione e sperimentazione, insegnanti-educatori.


Bruno Munari (Milano, 1907 – Milano, 1998)

«Conservare l’infanzia dentro di sé per tutta la vita, vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare".

Protagonista dell'arte, del design e della grafica del XX secolo (pittura, scultura, cinematografia, disegno industriale, grafica), e dell'arte non visiva con una ricerca poliedrica sul tema del movimento, della luce e dello sviluppo della creatività e della fantasia nell'infanzia attraverso il gioco. La sua intera attività è caratterizzata da una finalità pedagogica, dovuta al suo appassionato interesse verso lo sviluppo della creatività infantile attraverso il gioco. A partire dagli anni’ 40 inizia a scrivere libri per l’infanzia. Progetta anche giocattoli, come la “scimmietta Zizì” in gommapiuma, e i famosi Libri Illeggibili. Per Munari l’apprendimento non deve essere passivo, né uguale per tutti. Ognuno, guidato dalla propria curiosità, può avvicinarsi al mondo attraverso prove e sperimentazioni. Su questi concetti, nel 1977 fonda il primo laboratorio per bambini negli spazi della Pinacoteca di Brera a Milano. Da qui, arriva anche a formulare un Metodo pedagogico, fondato sulla sperimentazione diretta e sullo stimolo della curiosità dei bambini.


Hervé Tullet (Avranches nel 1958)

«I bambini vogliono sapere tutto e non hanno pregiudizi. Essi, più sono piccoli e più sono aperti. Tutto è comprensibile ed è in grado di comunicare per loro con un vasto repertorio di strumenti. Tutto quello che dovete fare è mostrare qualcosa, per farla diventare l’inizio di una nuova cosa.»

Uno degli autori più innovativi contemporanei, oltre a creare libri stupendi, cambia l’ottica classica autore-lettore. Trasforma il libro che si sta leggendo in uno strumento, con i suoi colori, i suoi inviti a pigiare, ad agitare, a mettere le dita per animare delle figure piatte. Hervé Tullet ha ideato e disegnato più di 60 libri illustrati per i bambini che sono stati una rivoluzione nel campo. Mettendo nelle loro mani, non solo una storia, ma degli strumenti per sviluppare la creatività. Pagine piene di idee dove individuo può costruire su la propria storia e che Tullet si presenta attraverso letture-performance per gruppi fino a 250 bambini.


Maria Tecla Artemisia Montessori (Chiaravalle, 1870 – Noordwijk, 1952)

«Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo.»

Educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole materne, primarie, secondarie e superiori in tutto il mondo. Il suo pensiero identifica il "bambino come essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali", che l'adulto ha ormai compresso dentro di sé rendendole inattive. Il principio fondamentale deve essere la "libertà dell'allievo", poiché solo la libertà favorisce la creatività del bambino già presente nella sua natura. Dalla libertà deve emergere la disciplina. Compito dell'insegnante sarà lavorare al mantenimento di questo stato tramite l'educazione al movimento. Secondo Maria Montessori è proprio il movimento a giocare un ruolo centrale, poiché la personalità si forma con il crescere all'unisono di facoltà psichiche e facoltà motorie.




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